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Differenza tra la rubinetteria da cucina e quella da bagno

Il rubinetto è un dispositivo in grado di regolare il flusso di acqua, installato all’estremità di un condotto. Il loro utilizzo risale addirittura all’epoca romana, anche se erano composti da tre pezzi, mentre l’invenzione del rubinetto a vitone è attestata ai primi anni dell’Ottocento. A fine Novecento venne messo a punto il miscelatore a dischi di ceramica. Per rendere il flusso d’acqua adeguato agli usi quotidiani si rende necessario un meccanismo in grado di fermarlo, altrimenti questo sarebbe continuo, provocando una dispersione idrica considerevole. Ecco perché ogni rubinetto è dotato di una valvola con una guarnizione volta a rilasciare in maniera graduale il flusso in base alle necessità di ciascuno. Per resistere alla pressione dell’acqua viene avvitata a una scanalatura filettata che rende salda la chiusura e facilita allo stesso tempo l’apertura dell’acqua. 

I materiali di costruzione e le componenti interne vanno realizzati con precisione micrometrica per garantire la massima funzionalità, anche se la cosa più difficile è conferire a uno strumento universalmente diffuso l’aspetto di un oggetto di design con la capacità di rendere i bagni e le cucine esteticamente piacevoli. 

Come scegliere un rubinetto per il bagno e per la cucina

In cucina l’unico elemento di rubinetteria presente è quello del lavabo, utilizzato sia per lavare i cibi che le stoviglie, nonché per lavarsi le mani. Solitamente si opta in questo spazio per un rubinetto girevole per sfruttare al meglio la sua funzionalità ed essere quindi spostato nel punto in cui si ha bisogno, facendo scorrere l’acqua in una delle due vasche del lavandino. È dotato solitamente di una canna unica per erogare l’acqua e di una leva monocomando, anche se sta diventando sempre più in voga la doccia estraibile, comoda per raggiungere facilmente qualsiasi punto del lavabo in cui serve l’acqua. Dal punto di vista del materiale, per l’ambiente cucina si tende ad adottare miscelatori in acciaio. 

Il rubinetto del lavandino deve essere posto a un’altezza tale da consentire facilmente il lavaggio delle mani, inoltre la profondità del beccuccio dovrebbe coincidere con lo scarico per evitare schizzi d’acqua in giro. Per la vasca da bagno esiste un deviatore che se azionato permette di orientare il flusso verso il beccuccio o verso la doccetta. Solitamente questo rubinetto ha due ingressi per il fissaggio murale, corrispondenti alle adduzioni dell’acqua calda e dell’acqua fredda. Nel caso della doccia, la rubinetteria viene fissata al muro o alla parete della cabina doccia. 

Differenze nell’utilizzo

Per quanto riguarda l’ambiente bagno sono molti di più gli elementi da abbinare con un rubinetto, per questo è bene scegliere solo le migliori marche, come i rubinetti Mamoli che si possono trovare anche sul sito di  Sorelle Chiesa. In bagno, c’è la necessità di coordinare la rubinetteria della doccia, del lavandino e del bidet per ottenere un effetto stilistico piacevole. Il miscelatore monocomando è la soluzione più classica, anche se le innovazioni tecnologiche hanno portato sul mercato nuovi modelli come i rubinetti termostatici che consentono di scegliere la temperatura dell’acqua e mantenerla costante durante l’erogazione, o i rubinetti a cascata tipici della doccia che nelle versione più moderne sono dotati di luci a LED in grado di conferire un aspetto caldo e intimo all’ambiente. 

Maggiore attenzione alla funzionalità e alla praticità va data ai rubinetti per la cucina, dato che vengono utilizzata almeno tre volte al giorno. La scelta ricade sulla testa a becco o su modelli con una traiettoria di un quarto di giro

Il rischio di fare errori è più facile quando si tratta della rubinetteria da bagno, data la vasta quantità di elementi a cui deve essere applicata, anche se allo stesso tempo la scelta del materiale di realizzazione di quella da cucina è più limitata rispetto a quella dell’ambiente bagno. 

Che colori scegliere?

Il colore è uno degli aspetti spesso trascurati o dati per scontati nella scelta della rubinetteria, a confronto della forma o delle linee. Come queste ultime, anche la cromatura dialoga con le scelte stilistiche dell’ambiente al quale il rubinetto è destinato, trasformandosi in un elemento di arredo a tutti gli effetti. Bisogna pensare a come evitare una rottura nell’armonia dell’ambiente, optando per un colore in linea con il materiale dei lavelli e dei rivestimenti. 

Soprattutto in cucina ci si può sbizzarrire con i colori, la palette della rubinetteria si amplia anche grazie a nuove variazioni di colore dei lavandini: generalmente con una base nera si abbinerà un rubinetto nero, mentre nel caso di quelli bianchi si tenderà ad accostare dei piani in marmo o in pietra calcarea. 

Nel caso dei bagni la tendenza è quella di optare per rubinetti particolari, soprattutto quelli moderni dove si punta anche a inserire un tocco di colore per accendere uno stile minimal o per adattarsi allo stile già colorato dell’ambiente. 

Un tipo di rubinetto molto versatile è quello in rame, che si adatta a diversi contesti, mentre quello in acciaio è un classico delle cucine. 

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