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Guida alla scelta dei migliori manometri per la propria attività

Nel novero degli strumenti che vengono adoperati per la misurazione della pressione relativa dei fluidi ci sono i manometri. Essi permettono di misurare le pressioni maggiori dell’atmosfera (mentre i vuotometri o vacuometri servono a misurare quelle inferiori). I manometri a U sono strumenti idrostatici con liquido a colonna, e rappresentano una parte di una più ampia categoria che include anche gli strumenti digitali o a quadrante. Gli impieghi e le applicazioni a cui possono essere destinati i manometri sono molteplici. Quasi sempre, a essere misurata è la cosiddetta pressione relativa, che corrisponde alla differenza che c’è tra la pressione atmosferica del punto di misura e quella dell’ambiente di cui si ricerca la misura.

Le diverse tipologie di manometri

I manometri piezolettrici funzionano grazie alla capacità di specifici materiali, definiti appunto piezoelettrici, di dare vita a una differenza di potenziale o di produrre una carica elettrica nel momento in cui viene applicata una pressione ad essi. Si differenziano dai manometri a membrana o a diaframma, che sono costituiti da un elemento deformabile rappresentato da una membrana in genere ondulata in modo da risultare flessibile. L’ambiente esterno viene separato dall’ambiente di misura proprio dalla membrana, la quale si gonfia nel caso in cui la pressione che deve essere misurata sia più elevata rispetto alla pressione atmosferica. Tale rigonfiamento viene amplificato dal leverismo e poi trasmesso a un indice. 

Il manometro Bourdon

Oltre ai manometri differenziali, vale la pena di conoscere i Bourdon, che devono il loro nome all’inventore francese Eugène Bourdon, formati da un tubo caratterizzato da una sezione ellittica, il tubo Bourdon, con un asse collocato lungo una circonferenza; in alcuni casi può avere la forma di una spirale essendo avvolto per oltre 360 gradi. La misura della pressione deriva dalla misurazione del raggio, dal momento che con la crescita della pressione interna al tubo cresce anche il raggio di curvatura del tubo. Quest’ultimo è collegato con un punto fisso connesso con l’ambiente di misura; come nel manometro a diaframma, lo spostamento è amplificato dal leverismoe viene convertito nel movimento circolare di un indice. 

I manometri a U

Il manometro a U è un esempio di manometro analogico ed è formato da un tubo curvato a U, che nella maggior parte dei casi è trasparente, il quale viene riempito con un liquido di cui è conosciuta la densità. Una delle due estremità viene lasciata aperta all’atmosfera, e il liquido contenuto si sposta verso un ramo o verso l’altro del tubo in modo che la pressione dell’ambiente di misura possa essere equilibrata dalla differenza di peso tra i due rami. Questo manometro è estremamente semplice e ha il pregio di essere meno esposto al rischio di guasti; il solo inconveniente con cui si deve fare i conti è rappresentato dal fenomeno del menisco.

Che cosa cambia tra un manometro digitale e un pressostato

Un pressostato viene utilizzato nella maggior parte dei sistemi con fluidi in pressione; esso interviene sull’alimentazione dell’elettropompa e controlla la pressione in automatico. In sostanza, l’elettropompa viene accesa e spenta dal pressostato a seconda della pressione. Il dispositivo può essere tarato a una pressione differente da quella standard per mezzo del meccanismo di regolazione di cui è dotato. Nel caso dei manometri differenziali, l’elemento di pressione separa le due camere del fluido. Nel caso in cui vi sia una perfetta equivalenza delle due pressioni che vengono misurate, non si registra alcun movimento attraverso l’elemento di pressione, il che vuol dire che nessuna pressione viene indicata. Nel momento in cui, invece, si ha una differenza tra i due valori misurati, con una pressione che è maggiore rispetto a quell’altra, il valore di pressione viene indicato attraverso un movimento meccanico. In un manometro per pressione differenziale possono essere impiegati vari elementi di pressione, come si è visto: la molla Bourdon, una capsula, una membrana, e così via. Ciò permette di coprire un range molto ampio di campi, da 0-0.5 mbar a 0-1.000 bar.

Tutti i modelli di manometri

La lista di manometri che si possono utilizzare per la misurazione della pressione è davvero lunga: la scelta varia, ovviamente, a seconda delle esigenze da soddisfare. I manometri a molla Bourdon a secco, per esempio, sono dotati di un profilo quadrato o rettangolare e garantiscono un’esecuzione di precisione. Nel caso in cui a dover essere misurati siano fluidi polimerizzanti, cristallizzanti, viscosi o aggressivi, invece, si ricorre ai manometri a membrana, che si dimostrano ideali anche per le misure di pressioni molto basse. I manometri differenziali dotati di pistone magnetico si contraddistinguono per la loro forma compatta, mentre i modelli a molla Bourdon in glicerina vantano una cassa in acciaio inox, in plastica o in ottone. 

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